Poche prime visite? Spesso è un falso problema
Desta preoccupazione osservare l’agenda mensile degli appuntamenti e vedere che il numero di prime visite è inferiore a quello atteso. Decidere di investire in costose campagne di marketing per cercare di “rianimare” lo studio, non sempre è la strada migliore. A sostenerlo sulle pagine del DrBicuspid è Curtis Marshall consulente di gestione. Meglio cercare di comprendere il problema prendendo in esame 3 indici economici su base mensile :
Visite diagnostiche
E’ il numero delle visite eseguite su pazienti nuovi o già inseriti nel nostro data base per esempio sui pazienti che vengono al richiamo di igiene.
Percentuale di diagnosi
Numero di visite diagnostiche diviso il numero piani di trattamento proposti
Percentuale di accettazione
Numero di pazienti che accettano i piani di trattamento proposti.
Spesso, ci spiega Marshall, il dentista non considera l’importanza dei pazienti che ogni giorno ha in studio per la seduta di igiene e che vanno ad accrescere il numero di “visite diagnostiche” su indicazione dell’ ’igienista che rileva situazioni critiche o su richiesta del paziente stesso che approfitta del controllo di igiene per segnalare problematiche insorte precedentemente.
Stando all’ epidemiologia delle patologie orali , spiega Marshall, il 50% delle visite diagnostiche deve produrre un piano di trattamento (percentuale di diagnosi). Se siamo al disotto di questo valore, se solo il 30/40 % delle visite diagnostiche sfocia in un PT, la responsabilità è del dentista che deve porre attenzione a due aspetti:
dotarsi della giusta strumentazione diagnostica (specillo, sonda parodontale, rx digitali, videocamera, rivelatori di carie ecc) e formarsi con appositi corsi sul tema.
Abbandonare l’atteggiamento “buonista” nei confronti del paziente
Se intercettiamo una situazione clinica che necessita di un approfondimento diagnostico, ma rinunciamo a farlo perchè inconsciamente riteniamo che il paziente non abbaia il tempo o le risorse per quel piano di cure, non lavoriamo nell’interessi del paziente.
Il clinico deve fare la diagnosi stilando il piano di trattamento; tempi e denaro sono di competenza della segreteria, che è specializzata a gestire queste situazioni. La percentuale di accettazione è il vero motore economico dello studio ma trova il suo fondamento sui sue parametri precedenti.
Davis Cussotto
Writer & Blogger
Mi chiamo Davis Cussotto sono laureato in medicina e chirurgia presso l’Universita’ di Torino.
Giornalista Pubblicista collaboro alla rivista Odontoiatria33.it e a Dental Cadmos. Lavoro ad Asti come odontoiatra presso lo Studio Dentistico il Mulino.
Docente presso Università Vita e Salute San Raffaele di Milano al Post Graduate Management & Marketing in Odontoiatria. Bibliofilo appassionato di trend, comunicazione e nuove tecnologie, svolgo attività formativa su temi di comunicazione gestione studio e marketing e digital dentistry, rivolti ad odontoiatri e alle assistenti.