Storytelling: una storia millenaria
Una cosa è certa nel mondo dei social media: l’ immagine conta più di mille parole. Postare una bella foto su Facebook, ad esempio, può far schizzare in alto lo sharing (= la condivisione) .
Questo è quanto sostiene Kristie Nation, consulente americana di comunicazione per gli studi dentistici. Il video continua la Nation ha un impatto ancora maggiore sullo sharing nel mondo dei media. L’importante è ovviamente non essere noiosi. Diffondere un filmato sull’uso del laser appena acquistato, potrebbe soltanto far crescere gli sbadigli.
Erik Qualman autentico guru della comunicazione digitale nel suo ultimo saggio “Socialnomic” uscito nella traduzione italiana (Socialnomics. Hoepli, Milano 2011), sostiene che sui “ social” hanno più successo le aziende orientate all’intrattenimento rispetto a quelle che fanno uso della classica pubblicità commerciale.
Come può un professionista creare contenuti video condivisibili con un piccolo budget a disposizione? La risposta di Qualman è semplicissima : lo “storytelling,” ossia la prassi consolidata, di utilizzare la narrativa per coinvolgere l’interlocutore cercando di far leva sul suo stato emotivo.
Storytelling moderno
Oggi è diventata una vera e propria disciplina lo “ Storytelling Management” che pare sia alla base di tanti recenti successi politici e aziendali.
L’esperienza della narrazione ha origini antichissime, Yohanan Grinspon de The Hebrew University of Gerusalem nel saggio Crisis and Knowledge The Upanishadic Experience and Storytelling (Oxford U.P. 2003) sostiene che le Upanishad Scritti Sacri Indù dell’ VIII secolo a. C sono la prima forma di Storytelling. Questo avvalora l’ipotesi che nonostante le avanzate dotazioni tecnologiche della nostra era, gli esseri umani di tempi e latitudi diverse si pongono in relazione in modo analogo.
Patrick Lencioni autore di “Business Fable” sostiene che “le persone sono in cerca di qualcosa che catturi l’attenzione e che fornisca loro una esperienza piacevole. Le persone imparano meglio quando si sentono coinvolte”. Osservando Facebook si può vedere che i migliori post condivisi sono storie. Facebook stesso usa la parola “storia” per descrivere i contenuti da promuovere.
Nel pratico
Ecco sei modi con cui il nostro studio secondo la Nation sarà in grado di creare storie che gli spettatori vorranno condividere:
1. Fai una riunione di team ed analizza le idee per il video, poi domandati: perché qualcuno dovrebbe condividere questo dopo averlo visto; se non sai rispondere, scarta questa idea.
2 .Assicurati che la trama del video abbia un inizio un conflitto e una risoluzione finale, questa è una storia anche se brevissima.
3. Non dimenticare l’”eroe” che non deve essere assolutamente il dentista, ma un paziente ad esempio, in cui tutti possano identificarsi.
4. Storia breve. L’utente facebook non clicca sul video se è più lungo di 90 sec. I primi 15 sec sono i più importanti per catturare l’attenzione.
5. Focalizzati su contenuti che devono rimanere freschi anche dopo uno o due anni per poter essere ricondivisi in un secondo tempo.
6. L’importanza della musica di fondo, attenzione alle royalty; meglio affidarsi a un gruppo locale per farsi produrre un inedito.
Il Social Media è un viaggio non una meta, quindi agire per continuare a crescere e migliorare. Ogni azione fatta sarà migliore della precedente. L’emozione che ti darà il paziente riferendoti di averti conosciuto grazie a “story” su facebook sarà grandissima e ti ripagherà degli sforzi fatti.
Davis Cussotto
Writer & Blogger
Mi chiamo Davis Cussotto sono laureato in medicina e chirurgia presso l’Universita’ di Torino.
Giornalista Pubblicista collaboro alla rivista Odontoiatria33.it e a Dental Cadmos. Lavoro ad Asti come odontoiatra presso lo Studio Dentistico il Mulino.
Docente presso Università Vita e Salute San Raffaele di Milano al Post Graduate Management & Marketing in Odontoiatria. Bibliofilo appassionato di trend, comunicazione e nuove tecnologie, svolgo attività formativa su temi di comunicazione gestione studio e marketing e digital dentistry, rivolti ad odontoiatri e alle assistenti.